FINANZA &MERCATI

 
 
 
LA GRANDE CRISI:
le guide per imprese,
Bilanci e risparmiatori
 
HOME DEL DOSSIER
Guida per i risparmiatori
Guida ai bilanci
Guida per le imprese
Approfondimenti in video
Link utili
Video / Vivere low cost

A caccia dell'obbligazione sicura

di Marcello Frisone

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
18 ottobre 2008


Sballottati dai forti venti contrari che spirano sui mercati finanziari molti risparmiatori sono alla ricerca di rendimenti sicuri e, per quanto possibile, elevati. Di certo la Borsa non è - in questo periodo - il porto dove attraccare per ottenere né i primi, né i secondi. Salvo, ovviamente, colpi di fortuna. Così in attesa che passi la buriana la scelta ricade sugli intramontabili titoli di Stato.
Ma qui il risparmiatore ottiene soddisfazione soltanto nella prima metà del binomio rendimento-sicuro/rendimento elevato. Infatti, la fuga dalla Borsa e la conseguente, scontata, corsa ai BoT (e più in generale ai titoli di Stato) di questi mesi porta il nostro "solito" risparmiatore a essere penalizzato sul versante del rendimento: a causa dell'enorme domanda attualmente un BoT a tre mesi rende infatti il 2,3% lordo semplice e uno a 12 mesi poco meno del tre per cento.
Il risparmiatore potrebbe, arrivato a questo punto, puntare sui bond corporate. Ma anche qui il binomio rendimento-sicuro/rendimento elevato non è certo che venga sempre rispettato. A volte in nessuno dei due casi. Il caso della banca d'affari Lehman Brothers, tanto per fare soltanto un esempio di un recente crack, fa da scuola. Se si dovesse infatti scegliere l'investimento in base alle pagelle delle tre agenzie di rating (Moody's, Standard&Poor's e Fitch) guardiani della qualità del credito di imprese, banche e Stati a volte si rischierebbe. E, sempre a volte, non sarebbe d'aiuto neanche la lista delle obbligazioni "a basso rischio" redatta dall'Abi (Associazione delle banche italiane), nell'ambito del progetto «Patti chiari».
In quest'ottica abbiamo individuato una piccola selezione di titoli obbligazionari che, pur offrendo garanzie molto elevate, consentono di ottenere anche rendimenti più alti, intorno al 4% lordo. L'unico "prezzo" da pagare per ottenere questo maggior rendimento (non elevato, ma almeno il più possibile "sicuro", gli scongiuri sono d'obbligo visto il periodo) è quello di dover allungare l'orizzonte di investimento a 4-5 anni.
Va tuttavia sottolineato che, con l'avvicinarsi della possibile recessione economica, potrebbe esserci un ribasso dei tassi il quale consentirebbe di conseguenza un aumento dei prezzi delle obbligazioni. Tutto ciò permetterebbe ai possessori dei bond che non volessero (o non potessero) portarli a scadenza, di venderli sul mercato consentendo così di lucrare sull'aumento del valore del titolo in termini di prezzo. In questo scenario, però, l'eventuale re-investimento avverrebbe ai tassi più bassi del momento.

I bond governativi
Del primo gruppo di cinque titoli individuati fanno parte tutti titoli di Stato che presentano l'indubbio vantaggio di essere facilmente vendibili anche prima della scadenza essendo quotati su mercati regolamentati. «Il rendimento dei titoli di Stato italiani - spiega Jacopo Ceccatelli della società di consulenza indipendente JC & Associati - è significativamente superiore rispetto a quelli francesi o tedeschi, segno che in questo periodo di elevato nervosismo, il debito pubblico italiano rappresenta un elemento di preoccupazione per gli investitori».

Le obbligazioni sovranazionali
Del secondo gruppo di cinque titoli analizzati fanno parte emittenti che rappresentano le massime garanzie dal punto di vista del merito di credito; o perché ufficialmente garantiti da uno Stato sovrano, oppure perché in quanto enti sovranazionali sono addirittura garantiti da una molteplicità di stati Sovrani. Oekb è una banca garantita dallo Stato austriaco; Kfw è un istituto di credito speciale garantito dal Governo federale tedesco; Caisse d'Amort Dette Sociale è un ente garantito dalla Repubblica francese; la European investment bank (Bei) è garantita da tutti gli Stati dell'Unione europea.
«Va sottolineato - continua Ceccatelli - che questi titoli non sono quotati su mercati regolamentati, ragione per la quale la loro vendita può risultare più complicata e dispendiosa rispetto ai normali titoli di Stato. D'altro lato, a parità di merito di credito i rendimenti ottenibili sono più elevati».
I titoli societari
Dell'ultimo gruppo fanno parte emittenti dal merito di credito molto elevato ma non ufficialmente garantiti da Stati sovrani. «Rappresentano - conclude Ceccatelli - quelli che offrono minori garanzie pur in un contesto di rischio molto limitato. Anche questi titoli non sono quotati su mercati regolamentati».
Electricité de France (Edf) e Snccf sono rispettivamente il principale operatore del mercato elettrico (equivalente della nostra Enel) e l'ente che gestisce le ferrovie francesi. Land Northrein Westfalenn è un "lander" tedesco, equivalente delle nostre regioni ma con maggiori autonomie fiscali. Total e Toyota, infine, sono due società totalmente private: da questo punto di vista rappresentano forse i titoli con una maggiore componente di rischio.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-